𝑆𝑖𝑙𝑣𝑖𝑎 𝑆𝑎𝑟𝑡𝑖 – 𝐷𝑜𝑡𝑡.𝑠𝑠𝑎 𝑖𝑛 𝑝𝑠𝑖𝑐𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑎 𝑐𝑟𝑖𝑚𝑖𝑛𝑜𝑙𝑜𝑔𝑖𝑐𝑎 𝑒 𝑓𝑜𝑟𝑒𝑛𝑠𝑒
“ In matematica non capisco niente! ”, “ Di storia non riesco a ricordare niente… ” Spesso queste frasi sono pronunciate da ragazzi con DSA che incontrano ostacoli nel percorso scolastico e necessitano di un’attività di sostegno allo studio. Le difficoltà legate alle funzioni esecutive, ovvero quei processi mentali che nella vita ci permettono di elaborare delle strategie cognitivo-comportamentali adattive in risposta a situazioni sconosciute ed impegnative, possono inibire il potenziale di apprendimento e portare, quindi, ad uno scarso sviluppo dell’intelligenza cristallizzata, caratteristica fondamentale per avere un buon rendimento scolastico ma non determinante per avere successo nella vita.
Una delle strategie utilizzate per venire incontro allo studente con queste difficoltà è quella di dispensarlo da determinate attività, ovvero chiedergli di fare meno, ad esempio non fargli fare certi esercizi più difficili o interrogarlo solo sulle cose che sa fare. “Per domani ho da risolvere delle equazioni ma tanto il prof sa che non le so fare, quindi non me le chiede.” Questa modalità sembrerebbe rendere la vita più semplice al ragazzo. Tuttavia, il rischio é che possa anche alimentare la demotivazione e disincentivare lo studente dal cercare strategie per superare le difficoltà, invece di aggirarle. Diversi studi sull’apprendimento portati avanti, ad esempio da Bruner e Vigotskij, ci parlano dell’utilizzo di strumenti compensativi come mediatori didattici per incentivare il successo nel portare a termine i compiti anche in studenti con DSA. E’ il cosiddetto metodo dello scaffolding, che consiste nel fornire allo studente le risorse necessarie per affrontare un compito senza sostituirsi a lui. Gli strumenti compensativi, come, ad esempio, guide procedurali o mappe concettuali prodotte dallo studente stesso, e strategie di studio adeguate possono diventare, seguendo questa lettura, risorse importanti per affrontare il compito, anche quello più difficile. In questo modo, molti studenti con DSA, supportati anche da un ‘tutor’ nel trovare le strategie più funzionali, possono portarsi dietro un bagaglio di risorse di grande valore per affrontare con successo il percorso scolastico e anche quello universitario.