๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐๐ก๐ก๐ โ ๐ท๐๐ก๐ก๐๐๐๐ ๐ ๐ ๐๐ ๐๐ ๐๐๐๐๐๐๐๐ ๐ถ๐๐๐๐๐๐ ๐ ๐๐ ๐ถ๐๐๐ข๐๐๐ก๐ฬ
Tra i banchi delle scuole secondarie di Iยฐ non รจ raro ascoltare preadolescenti che, nel raccontarsi, operano narrazioni in cui riportano lโincontro con lโesperienza della noia. Tale emozione viene spesso descritta dai ragazzi e dalle ragazze come qualcosa di estremamente pesante e doloroso, di difficile digestione, una condizione ricorrente in cui ci si sente particolarmente soli con sรฉ stessi e con i propri pensieri, in cui anche ciรฒ che รจ sempre stato il miglior passatempo sembra risultare poco appetibile dinnanzi al potere di tale stato emotivo cosรฌ totalizzante.
Prima di compiere un processo – forse piรน socio-culturale che educativo – di repulsione e lotta contro la noia, รจ bene precisare come questi lunghi e frequenti momenti di staticitร psichica, in cui il preadolescente sembra non possedere una vera e propria meta, sono in realtร un passaggio obbligato nel processo di sviluppo, un ponte da attraversare per poter poi iniziare ad esplorare efficacemente i sapori e le novitร che popolano il nuovo mondo. Nelle classi spesso emerge come la noia sia associata alla solitudine: sono i momenti di noia quelli in cui ci si rende piรน conto di essere soli, viene raccontata come una condizione che si vive a casa, dentro le mura della propria cameretta, ancorati ad oggetti e contesti che un tempo allietavano, ma che oggi sembrano ormai superati. Cosรฌ lโex fanciullo ha perso interesse per il suo giocattolo e ciรฒ che resta รจ un contenitore vuoto, sicuramente faticoso da tollerare, perรฒ fondamentale se non si intende quel vuoto come una chiusura, bensรฌ come incubatore di qualcosa di non ancora realizzato, ma che puรฒ, che dovrebbe e che si realizzerร .