Di fronte all’importante compito di scegliere per il proprio futuro, ci sono giovani che vanno profondamente in crisi: c’è chi attraversa momenti depressivi, c’è chi si intestardisce su decisioni chiaramente infruttuose, qualcuno delega completamente la famiglia e qualcun altro blocca il proprio percorso scolastico facendosi bocciare.

La scelta di cosa fare dopo è una sfida evolutiva intesa e complessa che mette in gioco la capacità di rappresentarsi futuri possibili e le competenze per organizzare informazioni e strategie. Si tratta di un momento di passaggio, che richiede sia di attraversare il lutto per la perdita di un sé ideale, sia di stare nell’ansia di non sapere ancora, di non poter essere completamente pronti, di non poter essere assolutamente certi.

Di fronte alla crisi dei figli, i genitori si sentono profondamente disorientati, vedono franare le proprie aspettative, fanno essi stessi fatica ad immaginare un futuro possibile. Affannarsi per trovare la strada giusta o lasciare che scelgano da soli sono gli errori che si rischia di correre in queste situazioni.

E’ necessario, invece, interrogare e comprendere la profonda crisi di fronte alla scelta, per poter dare slancio ad un momento evolutivo che altrimenti rimarrebbe paralizzato. I ragazzi e i giovani adulti hanno bisogno di essere accompagnati, anche e soprattutto quando sentono l’altro come una minaccia per la propria scelta. L’accompagnamento deve essere rispettoso, deve lasciare che sia il soggetto il vero protagonista, non deve chiudere dando la risposta giusta ma deve aprire alla possibilità di pensare e desiderare scenari futuri possibili.

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